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Covid-19: Federfiori chiede chiarezza

1 Aprile 2020

fiori

Dopo la FAQ apparsa sul sito del Governo che in qualche modo autorizzava la vendita di fiori e piante al dettaglio, Federfiori ha voluto inviare un comunicato all’agenzia di stampa ANSA in cui si chiedono chiarimenti.

Pubblichiamo integralmente il comunicato in questione.

Chi scrive è Rosario Alfino, Presidente di Federfiori – Confcommercio, associazione che rappresenta e tutela i fioristi italiani.

“Facciamo seguito alla pubblicazione della FAQ sul sito del Governo che si riferisce alla vendita di piante e fiori dopo il Dpcm del 22 marzo 2020 e alla successiva pubblicazione di dichiarazioni sulla pagina sua Facebook del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Teresa Bellanova.

Il Decreto del 22 marzo esclude, senza ombra di dubbio, che le attività di fioristi al dettaglio con codice Ateco 47.76.10 possano riaprire al pubblico, mentre il Ministro afferma che i fioristi possono riprendere le attività.

Secondo il Decreto, le attività che possono commercializzare fiori e piante sono quelle connesse alla loro produzione, quindi solo ed esclusivamente quelle con codice Ateco 01, che in realtà non avevano mai smesso di operare. Inoltre, ci chiediamo, come fanno i supermercati che non sono coltivatori diretti e quindi non in possesso del codice Ateco 01, a vendere fiori e piante al dettaglio?

Troppa confusione e troppe ordinanze in disaccordo: gli italiani possono uscire di casa solo per comprovati motivi di prima necessità, come si inquadra l’acquisto di fiori e piante?

Va fatta immediata chiarezza sui codici Ateco che possono rimanere aperti per evitare agli operatori di incorrere in sanzioni amministrative e penali.

Le notizie che sono rimbalzate sui maggiori telegiornali, testate giornalistiche e siti di informazione, non danno la corretta informazione. Federfiori-Confcommercio ha chiesto un chiarimento ufficiale al Ministro ma ad oggi non abbiamo ricevuto risposte”.

Alle richieste lecite della Federfiori aggiungiamo una considerazione che riteniamo importante. Al di là dei decreti governativi e delle opinioni della Ministra Bellanova, bisogna sempre tenere presente che i temi riguardanti l’Agricoltura, di cui fa parte il florovivaismo, sono di competenza delle Regioni.

In questo caso specifico, per esempio, la Regione Lombardia ha già emanato un’ordinanza secondo la quale non è consentita la vendita al pubblico di piante e fiori, perché non considerati prodotti di prima necessità. Altri Presidenti di Regione si sono già pronunciati contro l’interpretazione della Ministra Bellanova ed è quindi probabile che nei prossimi giorni vengano rilasciate altre ordinanze, in diverse Regioni, che vietano la vendita di fiori e piante.

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