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Produzione

La nuova palazzina volpi

25 Maggio 2009

Erano in tanti, domenica 19 aprile a Casalromano, al taglio del nastro della nuova palazzina uffici di Davide e Luigi Volpi spa. Superficie raddoppiata, un piano nuovo su quello già esistente.

LA NUOVA PALAZZINA VOLPI

Un segnale emblematico, specie in un momento così. Oppure semplice normalità, per chi da 140 anni persegue fedelmente la strada della sana imprenditoria e sa come la leva degli investimenti sia una di quelle a cui devi comunque sempre far ricorso se vuoi progredire.

Erano in tanti, domenica 19 aprile a Casalromano, al taglio del nastro della nuova palazzina uffici di Davide e Luigi Volpi spa. Superficie raddoppiata, un piano nuovo su quello già esistente. Sono bastati sei mesi per completare i lavori, come da previsione. Dal primo settembre al primo marzo, puntuali come un orologio svizzero.

In tutto 600 metri quadrati su due piani. Al piano di sopra quattro uffici commerciali, uno amministrativo, una sala computer, 2 bagni e una meeting room. Al piano di sotto due uffici per la programmazione della produzione e per gli acquisti, uno per la contabilità, un ufficio direzionale, l’ufficio progettazione, una reception e la show room. Tutto molto snello e funzionale, in linea coi principi di un’azienda che ha costruito le sue fortune attraverso scelte lungimiranti e lavoro appassionato.

«In questo contesto economico – evidenzia Giovanni Volpi, direttore commerciale della Davide e Luigi Volpi – la nostra palazzina può sembrare un’operazione in controtendenza ma in verità non è così. Innanzitutto c’è la volontà aziendale di creare una struttura polifunzionale in grado di sopperire, in modo sempre più efficace, alle necessità della nostra clientela sempre più esigente, ma non è solo questo. Rappresenta molto di più e cioè il frutto di un duro lavoro costruito sui sacrifici di tutti: dalle Maestranze, agli Agenti, ai Soci e ai Collaboratori. Tutti hanno dato il loro contributo. D’altronde l’azienda ha sempre voluto coinvolgere tutti, fare spogliatoio, creare una squadra che è sempre andata al di là del semplice rapporto di lavoro».

Semplici dettagli che fanno le grandi differenze, quel sentirsi parte del progetto che porta te, semplice dipendente, a rimanere al tuo posto anche dopo il canonico orario perché c’è da finire un lavoro e per farlo bene ci vuole una mezz’oretta in più.

Traspariva tanto orgoglio, quella domenica mattina. In certi casi basta guardarti intorno. E pensare a come hai cominciato. “Ci volevano tre ore e mezza, una volta, per costruire una pompa di rame. E facevamo tutto a mano. Anni splendidi, quando serviva ci fermavamo in azienda anche fino alle dieci di sera. Ho pianto quando sono andato in pensione”, ti confida Franco Bergamaschi, operaio Volpi dal ’61 al ’93, anche lui presente all’inaugurazione, uno di quelli che l’azienda la sente sua.

Il filo conduttore è rimasto forte, i principi di allora sono stati traslocati con naturalezza anche nell’era della tecnologia e dei freddi numeri. Ascolta e annuisce Luigi Volpi, che la Davide e Luigi Volpi l’ha fondata nel lontano 1952 insieme a Davide, Aristide, Luigi, Antonello, Mario Palastrelli e Mario Prandelli. Luigi, papà di Giovanni, all’epoca era addetto al magazzino, faceva l’autista e seguiva le spedizioni.

“Loro ci hanno insegnato a curare il cliente – sottolinea Giovanni fra una stretta di mano e l’altra – a puntare sulla qualità e sul servizio. Non abbiamo mai consegnato al mercato un prodotto che non avesse raggiunto degli standard ottimali. Per questo i grossi numeri non ci hanno mai interessato, ma più di questo ci ha sempre interessato la qualità del prodotto, quella che con gli anni ha fatto sì che il marchio VOLPI contraddistingue solo prodotti di qualità. Ci è sempre stato insegnato a rimanere sempre coi piedi per terra e a non fare mai il passo più lungo della gamba, ma comunque ad essere sempre pronti a sfruttare ogni opportunità all’insegna della qualità”.

Una mattinata corsa via veloce, una miscela perfetta fra passato, presente e futuro. Fra storia, aneddoti, nuovi mercati e strategie. Ricordando anche i vecchi tempi, quelli che hanno tracciato la strada per i successi di oggi.

Maggio 2009

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