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Le interviste di MG: Giuliano Sordi di Stihl Timbersports

15 Settembre 2025

Alle porte di Stoccarda, all’ International Media Day, nella sede, nell’head quarter di Stihl, con Giuliano Sordi, project manager di Stihl Timbersports.

Giuliano, buongiorno. Qual è il cuore di Timbersports, almeno il cuore italiano di Timbersports?

Il cuore italiano sono gli atleti, direi. Diamo merito agli atleti.

Però c’è la tua mano, no?

La mia mano è nel backstage, dietro le quinte, quindi nell’organizzazione di quelli che sono gli eventi, appunto, Timbersport. E quest’anno per l’Italia è un anno sicuramente speciale perché siamo in procinto di ospitare, con grande piacere, il World Championship, quindi il mondiale.

L’evento in assoluto più atteso sia da Stihl che dagli appassionati, che anche dagli atleti stessi. Sarà la prima volta in assoluto che questo appuntamento e questa competizione prestigiosa arriva in Italia e per cui non vediamo l’ora.

Qualche anticipazione?

Le date saranno il 24 e 25 ottobre e l’anticipazione ce l’ho alle mie spalle, che è il trofeo. Ambitissimo.

Vorrei spiegare anche perché sono due giornate. Sono due competizioni differenti. Il 24, che sarà un venerdì, è il turno del mondiale a squadre; quindi, la competizione di team e il Trofeo è appunto, alle mie spalle. Vedremo chi se lo aggiudicherà.

Mentre il giorno successivo, il 25, il sabato, sarà invece la competizione individuale. Ogni nazione porta il suo miglior atleta e anche quella sarà una bella sfida.

Il Timbersports ormai è un vostro marchio di fabbrica. È lievitato in maniera considerevole, anno dopo anno, paese dopo paese. Sta prendendo piede decisamente anche in Italia, no?

Sì, è una sfida per noi magari un po’ più dura perché siamo entrati più tardi rispetto a tanti altri paesi extraeuropei e soprattutto anche europei. È una competizione che è nata in America ormai 40 anni fa.

Quest’anno Stihl Timbersports celebra il quarantesimo anniversario ed è un motivo in più di vanto anche per noi ospitare il mondiale proprio nell’anno di questa celebrazione.

Noi siamo arrivati tra gli ultimi paesi e quindi stiamo cercando un po’ di rincorrere sul piano sportivo tante altre nazioni molto competitive, ma siamo sulla buona strada. Il team anno dopo anno è sempre più compatto e voglioso.

Qual è il messaggio che si nasconde dietro Timbersports? Perché comunque è ormai una tappa fissa, c’è grande continuità e c’è anche grande interesse, non soltanto in certi paesi, ma sempre in un campo più allargato.

Noi al momento siamo ancora tra i paesi in cui viene definito tra virgolette “sport di nicchia”, anche se appunto negli ultimi anni stiamo riscuotendo sempre più curiosità.

Quest’anno ci auguriamo che l’evento che ospiteremo possa dare veramente grande lustro. È un brand che Stihl ha veramente a cuore ed è un qualcosa di unico.

Ci sono veramente pochi altri brand che possono vantare uno strumento di marketing così innovativo ed esperienziale. La scintilla che ha mosso tutto?

La scintilla la devi chiedere ai miei predecessori. Sicuramente io capisco quale può essere la scintilla che colpisce gli appassionati che vengono a vedere gli eventi.

Da quel punto di vista sono sicuramente in grado di capirlo perché è veramente un qualcosa che non capita tutti i giorni vedere. È un connubio perfetto tra un’attività tradizionale ultracentenaria, con la spettacolarità e uno sport estremo e adrenalinico. Quando un fan viene a vedere un evento come un mondiale, rimane senza dubbio affascinato.

La disciplina che isoleresti e definiresti quella simbolo, quella più spettacolare, quella più adrenalinica, quella più accattivante?

Ogni atleta ha un pochino la sua disciplina del cuore. Quella da appassionato, da fan, che viene catturato probabilmente è lo Springboard o la Hot Saw, che sono le due ultime discipline che si vanno ad apprendere, le più complicate in assoluto.

Lo springboard è la disciplina che prevede anche un’arrampicata in verticale tramite delle assi, quindi molto difficile da pardoneggiare per gli atleti, ma molto affascinante ed adrenalinica da vedere anche dagli spalti.

Mentre la Hot Saw invece è qualcosa di un pochino più estremo, c’è anche una punta di tuning, perché si vanno ad elaborare delle motoseghe, dei prototipi che possono arrivare anche a 80 cavalli; quindi, lì si toccano delle note un po’ diverse di colore.

Campioni veri soprattutto, grandi interpreti della specialità.

Noi organizziamo anche delle giornate di camp, di reclutamento, in cui gli appassionati o anche i giovani, possano cimentarsi nella sfida su uno sport nuovo e possano provare con mano e avere subito l’impressione di quanto sia uno sport bello da vedere, ma anche molto complicato.

Non è solo forza e potenza bruta, ma ci va anche molta tecnica, precisione, concentrazione, anche sangue freddo per padroneggiare certi strumenti che non sono certamente quotidiani.

Anche un bel ritmo di prevendita, possiamo dirlo?

Stiamo andando bene, sì, mancano ormai meno di due mesi al 24-25 ottobre. Non manca molto, ma le vendite stanno andando bene, stiamo lavorando bene anche dal punto di vista promozionale, ma è facile secondo me perché è qualcosa di talmente particolare che può incuriosire facilmente. Non ci sono più moltissimi biglietti disponibili, quindi i curiosi fanno bene ad affrettarsi.

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