MG Marketing Giardinaggio

Punti di Vendita

I consorzi agrari crescono

20 Maggio 2009

I consorzi agrari, con un fatturato di circa 3 miliardi di euro, sviluppato da 52 Consorzi provinciali o interprovinciali, per un totale di oltre 1.200 agenzie di vendita, rappresentano una delle realtà più importanti della distribuzione di prodotti per il verde in Italia.

I CONSORZI AGRARI CRESCONO

I consorzi agrari, con un fatturato di circa 3 miliardi di euro, sviluppato da 52 Consorzi provinciali o interprovinciali di cui 33 in gestione ordinaria e 19 in amministrazione controllata con autorizzazione all’esercizio provvisorio, per un totale di oltre 1.200 agenzie di vendita sul territorio nazionale, rappresentano una delle realtà più importanti della distribuzione di prodotti per il verde in Italia. Prodotti per il verde perché, oltre ovviamente al ruolo istituzionale di supporto all’agricoltura e agli imprenditori agricoli, i consorzi agrari si stanno sempre di più orientando verso un servizio anche per il grande pubblico dei consumatori hobbisti. In questo senso l’esperienza più importante e interessante è quella proposta dal Consorzio Agrario di Bolzano che, da un anno a questa parte, sta proponendo la propria insegna “TuttoGiardino” con una formula di franchising agli altri consorzi agrari italiani e in generale a tutti gli operatori della distribuzione verde.

Ma al di là della punta di diamante rappresentata da Bolzano e da TuttoGiardino esiste una tendenza sempre più consolidata di molti consorzi del nord e del centro Italia a rinnovare i propri punti di vendita rendendoli più confortevoli, completi e adatti alla vendita a libero servizio, pur se assistita da addetti con una profonda preparazione. Consorzi agrari come Bologna-Modena, Milano-Lodi, Como-Sondrio-Lecco, Pisa e molti altri tra quelli ubicati nel nord e nel centro Italia stanno sviluppando un importante lavoro orientato alla soddisfazione del cliente privato.

Naturalmente in questa nuova tendenza i consorzi agrari giocano un ruolo importate anche in un mercato, come quello delle macchine, che li ha visti sempre come protagonisti, sia in termini di vendita che di assistenza. Per i circa 1.200 punti di vendita che fanno capo ai consorzi agrari le macchine per il verde rappresentano circa il 18% del fatturato totale. Una cifra consistente, ma destinata a crescere sempre di più con il consolidarsi della tendenza descritta verso il consumatore privato. D’altro canto, nell’ambito dell’offerta di macchine per il verde, i consorzi agrari, insieme agli specialisti delle macchine per il giardino, sono gli unici che possono garantire un livello di consulenza e assistenza al cliente di alto profilo. Gli interlocutori privilegiati non possono certo essere i garden center, troppo pochi sul territorio nazionale e certamente poco specializzati nelle macchine, come non possono essere quei florovivaisti evoluti e organizzati che si propongono al pubblico dei consumatori ma che difficilmente possono trattare la merceologia delle macchine per problemi sostanzialmente di carattere legislativo e nemmeno, infine, la grande distribuzione specializzata che certamente tratta la merceologia delle macchine per il giardino, peraltro con una certa soddisfazione economica, ma che non riesce a garantire quella necessaria professionalità e preparazione sia nella consulenza all’atto della vendita, ma soprattutto nell’assistenza postvendita.

Per capire al meglio le dinamiche di sviluppo dei consorzi agrari è bene conoscerne le dinamiche e gli assetti che dalla grande bufera degli anni ’90, che ha portato al fallimento e alla chiusura dell’esperienza della Federconsorzi, hanno caratterizzato la loro attività fino ad arrivare ai giorni nostri.

I CONSORZI AGRARI TRA POLITICA E MERCATO

Dopo il crack finanziario della Federconsorzi i singoli consorzi agrari si sono trovati in una difficile situazione, molto vicina al fallimento. Solo la volontà politica dei governi che si sono succeduti ha consentito il loro salvataggio, permettendo ai consorzi di entrare in un regime di liquidazione coatta amministrativa con esercizio provvisorio. In sostanza i consorzi hanno avuto la possibilità di congelare i debiti, continuando nella loro attività commerciale fino ad una ripresa economica sufficiente per ritornare in amministrazione ordinaria. Questa normativa, insieme alla possibilità di creare accordi e fusioni tra i diversi consorzi territorialmente adiacenti (è stato il caso di Bologna-Modena, o dell’attuale consorzio del lombardo veneto che raggruppa Verona, Vicenza, Brescia e Mantova, o ancora Milano-Lodi e altri), hanno portato ad un graduale riassetto del sistema dei consorzi con il risultato che, ad oggi, sono ormai 33 i consorzi agrari ritornati in gestione ordinaria, mentre 19 sono ancora in liquidazione con esercizio provvisorio, ma con ampie possibilità di riproporsi al mercato nella piena normalità economica e finanziaria.

Naturalmente, se si considera che la condizione iniziale vedeva la presenza di un consorzio in ciascuna provincia italiana, è evidente che alcuni dei vecchi consorzi agrari non sono riusciti a superare la grande crisi e sono stati costretti a chiudere i battenti. Una situazione che si è verificata soprattutto nei consorzi agrari del meridione del Paese. Per tutti gli altri, in una situazione comunque difficile del mercato agricolo, l’apertura e il potenziamento del commercio al dettaglio a favore del grande pubblico dei consumatori privati, hobbisti o meno, ha rappresentato una fonte di reddito fresco e immediato.

Questa, trattandosi di una tendenza degli ultimi dieci anni, non ha ancora assunto le dimensioni che potenzialmente potrebbe raggiungere, tuttavia, per chi ha percorso questa strada, ormai il consumatore privato rappresenta circa il 10% del proprio fatturato globale, e non è poco.

Nell’ultima assemblea Assocap, il presidente Marco Pancaldi, ha dichiarato l’impegno alla «ricostruzione di una vera e propria rete di efficienti imprese su tutto il territorio nazionale, puntando a ridurre ancora il numero delle aziende per dare vita ad imprese sempre più competitive, come dimostrano le esperienze già in essere di Cap interprovinciali che stanno sul mercato e guardano al futuro. Dobbiamo accentuare il nostro impegno nella offerta di servizi e prodotti sempre più competitivi».

Un forte intoppo ai programmi di risanamento fu, durante il recente governo Prodi, la legge De Castro (art. 1, comma 9-bis del decreto legge 181/2006 convertito nella legge 233/2006) che prevedeva la trasformazione dei consorzi in cooperative. Un’eventualità che avrebbe portato all’inevitabile chiusura di tutti i consorzi che godevano dell’esercizio provvisorio. La legge è stata abrogata dal governo Berlusconi e quindi tutto è tornato nei precedenti binari con la possibilità di usufruire dell’esercizio provvisorio per il tempo necessario per tornare in maniera positiva e definitiva in regime ordinario.

Secondo Assocap i consorzi agrari richiedevano e richiedono una legislazione adeguata alla pluralità di funzioni che svolgono: una quantità di attività maggiore rispetto alle cooperative, soprattutto se si considera l’impegno dei consorzi nella tutela e nella promozione del prodotto dell’agricoltura italiana.

Come conseguenza di tali fermenti è di pochi mesi fa la decisione di Assocap di entrare a far parte di Coldiretti, con grande disappunto, ovviamente di Confagricoltura e Cia. L’obbiettivo è quello di arrivare ad una legislazione adeguata alle esigenze dei consorzi agrari e la preferenza dimostrata per Coldiretti è stata spiegata, senza mezzi termini, dal presidente di Assocap: «Coldiretti condivide questo nostro progetto. Le altre organizzazioni, anche se si sono innervosite per lo strappo, non hanno mostrato nel tempo passato grande interesse per il rilancio dei consorzi agrari».

Con questi nuovi sviluppi e con la crescente determinazione a riconquistare un ruolo da protagonisti a tutti gli effetti, i consorzi agrari si propongono come una forza molto importante per il futuro commerciale ed economico anche per il mercato del giardinaggio, in tutte le sue declinazioni merceologiche, prime tra tutte quelle delle macchine e dei fitofarmaci e fertilizzanti, dove la profonda esperienza degli addetti dei consorzi, consente di offrire al cliente privato un ottimo servizio.

Marzo 2009

design: giudansky.com
Ricevi la nostra newsletter