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Un nuovo itinerario tra le acidofile

15 Marzo 2016

Giardini di Porpora”, progetto di Grandi Giardini Italiani, raccoglie 13 giardini italiani con un tipo di terreno a pH acido. Dalla primavera fino al luglio 2016, si può andare per giardini in modo trasversale, cercando in ognuno un fil rouge che unisce luoghi italiani geograficamente e storicamente lontani tra di loro.

Giardini di Porpora”, il nuovo progetto di Grandi Giardini Italiani, è stato pensato proprio in quest’ottica, e raccoglie 13 importanti giardini italiani che hanno scelto di ornare i loro grandi e suggestivi spazi, in sintonia con il tipo di terreno a pH acido della zona in cui si trovano, con le cosiddette piante acidofile: azalee e rododendri, camelie e ortensie, ma non solo.

Spettacolari fioriture, ma non solo: perché visitare giardini con le acidofile?

Innanzi tutto perché sono piante preziose che, non essendo in grado di vivere ovunque in piena terra, hanno una frequenza assai limitata sul territorio italiano. La loro presenza segna invece i grandi giardini attorno al lago Maggiore e al lago di Como, lungo le Prealpi Occidentali dal Trentino al Basso Piemonte, sull’Appennino Ligure a ridosso di Genova, nel Fiorentino, in Lucchesia, nel Viterbese. Più in basso lungo lo Stivale, il terreno nelle zone vulcaniche del Sud Italia è tendenzialmente acido, ma il clima troppo caldo e siccitoso impedisce a queste piante di esprimere le potenzialità ornamentali.

Il secondo motivo per cui andare a vedere le acidofile nei Grandi Giardini Italiani è che costituiscono una cornice di assoluto fascino di ville storiche e giardini importanti, dei quali sottolineano il disegno antico e la ricerca stilistica. L’epoca d’oro delle acidofile, infatti, si colloca nell’Ottocento, quando furono introdotte in Italia importandole dai più quotati vivai inglesi e francesi, nel caso delle sequoie persino direttamente dagli Stati Uniti. Molte di loro erano state scoperte in natura attorno alla fine del Settecento dai cacciatori di piante che con ostinata tenacia avevano setacciato montagne e valli d’Oriente e spedito in Europa mille tesori vegetali.

Un terzo motivo è squisitamente botanico: si possono vedere intere collezioni di acidofile rare e meno rare allo stadio adulto, ciò che rappresenta per il giardiniere appassionato un’opportunità unica di valutare la loro acclimatazione in Italia e qual è stata la loro evoluzione in grandi spazi governati ad arte.

I 13 GIARDINI ADERENTE AL PROGETTO “GIARDINI DI PORPORA”

PIEMONTE

  • Parco di Palazzo Malingri di Bagnolo (CN)
  • Giardini Botanici di Villa Taranto (VB)
  • Oasi Zegna (BI)

LOMBARDIA

  • Giardini di Villa Melzi d’Eril (CO)
  • Villa del Grumello (CO)
  • Parco Botanico della Fondazione Minoprio (CO)
  • Giardini di Villa Monastero (LC)
  • Villa Borromeo Visconti Litta (MI)

TRENTINO ALTO ADIGE

  • Giardini di Castel Trauttmansdorff (BZ)

LIGURIA

  • Villa Serra (GE)

TOSCANA

  • Giardino Bardini (FI)
  • Giardini di Villa Gamberaia (FI)
  • Parco della Villa Reale di Marlia (LU)

Per informazioni dettagliate sulle attività dei singoli giardini che aderiscono al progetto “Giardini di Porpora” si consiglia di visitare il sito di Grandi Giardini Italiani.

17 marzo 2016

ROTTA DI NAVIGAZIONE:

IL SITO DEI GRANDI GIARDINI ITALIANI

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