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Tre giorni per il giardino a Masino

14 Aprile 2024

Ogni seme è energia in potenza: l’embrione di nuova pianta o, in senso lato, una nuova idea di futuro per il giardino e per il pianeta. I semi, elementi fondamentali per la sopravvivenza della vita sulla Terra e tema in primo piano nell’attuale dibattito sull’adattamento al cambiamento climatico, sono al centro della XXXII edizione primaverile della Tre Giorni per il Giardino, in programma da venerdì 3 a domenica 5 maggio 2024 al Castello e Parco di Masino, Bene del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS a Caravino (TO).

Durante la mostra mercato il pubblico potrà scoprire le novità proposte da oltre cento vivaisti provenienti da tutta Italia e da Oltralpe. La presenza di espositori altamente specializzati permetterà di approfondire la conoscenza e l’importanza dei semi, da ciò che essi sono in grado di generare fino alle nuove concezioni per un giardino più “naturale”.

Un nutrito programma di dimostrazioni tecniche, laboratori, conferenze e incontri tenuti da esperti e appassionati del settore renderà accessibili ai visitatori di ogni età non solo la coltivazione e la cura del verde, ma anche la filosofia del rewilding, che nel 2024 sarà il fil rouge di entrambe le edizioni della Tre Giorni, curate da Emanuela Orsi Borio.

L’opera dell’uomo per un giardino amico della natura

Trasformare un giardino convenzionale in un giardino amico della natura o, meglio, in un giardino ri-naturalizzato, è questione di scelte e azioni alla portata di chiunque: questo è il messaggio che gli organizzatori, gli espositori e i relatori della Tre Giorni si impegnano a trasmettere nel 2024.

La maggior parte delle piante di cui l’uomo si nutre è legata indissolubilmente all’azione degli insetti impollinatori. Il rischio della loro estinzione mette a repentaglio la sopravvivenza di molte specie vegetali e delle informazioni qualitative e adattative che sono conservate nel loro patrimonio genetico.

Conservare semi ed ecosistemi efficienti significa conservare la biodiversità e la libera invenzione della natura attraverso l’evoluzione.

Ri-naturalizzare è la parola d’ordine e si concretizza con il “farsi da parte” dell’uomo, avvalendosi delle energie naturali anziché contrastarle. Significa imparare a lasciare che i processi naturali ed ecologici possano rimettersi in moto, riconoscendo il loro valore e diritto a evolvere spontaneamente e autonomamente secondo la propria “inventività”, “logica” e “dinamica”. Questo rappresenta l’unica strada percorribile per la sopravvivenza della Terra e di tutte le forme di vita che la abitano.

Nel corso della Tre Giorni di maggio e ottobre 2024 si potrà comprendere come questo “farsi da parte” dell’uomo non sia sinonimo di inattività ma di operosità informata, consapevole e lungimirante.

Il programma culturale della Tre Giorni per il Giardino primavera

La crisi ambientale suscita numerosi interrogativi: cosa sta succedendo? Quali sono i suoi effetti? Quali esperienze sono portatrici di nuove idee per il futuro che sta nascendo? Il contesto attuale, che sarà messo a fuoco, venerdì 3 maggio, durante l’incontro “Faccia a faccia con il cambiamento climatico” con Serena Giacomin, fisica climatologa presidente dell’Italian Climate Network, farà da sfondo agli interessanti esempi portati da espositori e interlocutori specializzati.

Il primo giorno di manifestazione proseguirà con Giovanni Delù, responsabile dell’Orangerie di Châteauneuf e del Jardin du Parfumeur a Trianon, Reggia di Versailles, che parlerà de “I semi nei giardini del Re” e descriverà, a partire dalla passione di Luigi XIV per i piselli, i semi orticoli utilizzati al potager du roi, dove venivano coltivati gli ortaggi destinati alla tavola reale.

Ancora, Nadia Nicoletti, ortolana e giardiniera e Clark Lawrence, giardiniere e fondatore dell’associazione culturale Reading Retreats in Rural Italy, parleranno di come salvare i semi per salvaguardare la biodiversità: astuzie e segreti per raccogliere e conservare i semi delle piante dell’orto e del giardino. Al termine dell’incontro seguirà uno scambio di semi.

Sabato 4 maggio vedrà tra i protagonisti la giornalista e divulgatrice Maria Tatsos che illustrerà come I semi salveranno il mondo. Alla scoperta dei piccoli scrigni vegetali in cui c’è anche il nostro futuro.

Si svolgeranno, inoltre, due interessanti “tavole rotonde”: la prima con esperti ibridatori di Iris ed Hemerocallis, Angelo Garanzini e Roberto Marucchi, tecnici capaci di proiettare nel futuro questi fiori dal fascino antico.

La seconda, moderata dalla curatrice scientifica della Tre Giorni Emanuela Orsi Borio, verterà sul tema focale dell’evento, i Semi e gli impollinatori essenziali per la biodiversità, e vedrà coinvolti in dialogo Maria Teresa Della Beffa, botanica e divulgatrice scientifica; Marco Picca Piccon, vivaista che nella sua Osteria di campagna sa cucinare e valorizzare le piante autoctone; Massimo Carpinteri, apicoltore e uno dei maggiori esperti di miele a livello italiano, presidente di AMi (Ambasciatori dei Mieli).

Infine, il naturalista e agrotecnico Andrea Ferrario (Studio F.A. Natura di Turate), insieme a Emanuele Sala della Società agricola Due Soli (Besana Brianza) e a Lino Zubani, di Flora Conservation, presenterà il fiorume, miscuglio di semi di elevato pregio naturalistico, preziosa risorsa per la biodiversità in giardino e negli interventi di valorizzazione dei prati, evidenziando possibilità e problematiche nella produzione e nell’impiego di piante e semi di provenienze locale e raccontando le esperienze in oltre dieci anni di attività nel settore.

La giornata di domenica 5 maggio si aprirà con Barbara Bernardini e la presentazione del suo libro “Dall’orto al mondo”. Piccolo manuale di resistenza ecologica (Edizioni Nottetempo), nel quale la scrittrice narra un anno di coltivazioni e sperimentazioni nel proprio piccolo orto domestico, luogo che “mette di fronte” agli effetti della crisi ambientale e climatica e ispira riflessioni e spunti per recuperare un legame con la terra, necessario per immaginare il futuro.

Successivamente, Francesco Cichetti, giardiniere dell’Orto sul Colle dell’Infinito, Bene del FAI a Recanati (MC), parlerà del recupero della biodiversità agricola che, grazie alla memoria contadina degli anziani e ai rapporti con Università e Associazioni del territorio, viene praticato nell’orto dell’antico Monastero di Santo Stefano, dove Giacomo Leopardi ambientò la celebre poesia L’Infinito, aperto al pubblico dal FAI dal 2019.

E ancora, Alice Pasin, conservatrice di ortive locali e insegnante di tecniche di riproduzione, promotrice della relazione tra culture contadine e tecniche agricole innovative e appassionata di cucina crudista a base di germogli, ortaggi ricercati e piante spontanee, parlerà del suo libro “Di seme in meglio”. Manuale per riprodurre facilmente i propri semi (Edizioni Semirurali), rivolto a chi voglia dedicarsi alla coltivazione partendo dall’autoproduzione delle sementi e scritto in collaborazione con gli esperti della Rete Semi Rurali.

Chiuderà la manifestazione lo spettacolo per i bambini Semi. Un piccolo grande viaggio, un modo divertente per esplorare il mondo dei semi attraverso il kamishibai, il teatro d’immagini di antica origine giapponese, organizzato da Politheater in collaborazione con 42Stems.

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