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Analisi

Gli animali domestici nelle famiglie italiane

14 Marzo 2011

Un’indagine commissionata da AISAD (Associazione Italiana Imprese Settore Animali Domestici) a SWG nel 2010 evidenzia che nelle case degli italiani gli animali da compagnia non sono una presenza rara.

GLI ANIMALI DOMESTICI NELLE FAMIGLIE ITALIANE

Un’indagine commissionata da AISAD (Associazione Italiana Imprese Settore Animali Domestici) a SWG nel 2010 evidenzia che nelle case degli italiani gli animali da compagnia non sono una presenza rara: in circa una famiglia su tre, secondo la rilevazione campionaria, è presente almeno un cane o un gatto, mentre meno frequente è la presenza di acquari (circa una casa su cinque) e di altri animali, quali volatili e piccoli animali (una casa su dieci). Secondo l’indagine, gli amanti degli animali da compagnia sono generalmente più donne che uomini, hanno meno di 54 anni e hanno un titolo di studio medio alto.

Più nello specifico: i possessori di cani hanno più spesso tra i 24 e i 44 anni, appartengono a famiglie tendenzialmente numerose, sono spesso lavoratori autonomi e risiedono al centro-sud. Gli amanti dei gatti invece, sono più spesso donne, anche giovani (sotto i 24 anni), appartenenti a famiglie numerose, sono spesso lavoratrici dipendenti e abitano nel nord-ovest del Paese. Gli acquari piacciono a chi ha meno di 44 anni.

L’indagine evidenzia inoltre come l’ingresso in famiglia di un animale domestico avvenga secondo modalità differenziate per tipologia di pet. Per i piccoli animali il tramite privilegiato è il negozio specializzatoil canale dove è più facile reperirli, non esistendo peraltro una rete sviluppata di rifugi –, e la formula del dono vale in circa un caso su cinque. Per i gatti sono i canali informali ad essere prevalenti: l’ingresso in famiglia avviene a seguito di un regalo (43%) o di un salvataggio dalla strada (45%), mentre l’acquisto presso negozi e ancor più quello presso allevatori è un’eventualità piuttosto marginale.

I cani fanno il loro ingresso in famiglia attraverso modalità differenziate: circa 1/3 viene ricevuto in regalo; circa uno su cinque viene acquistato da un allevatore oppure presso un negozio oppure adottato (da randagio o da un canile/rifugio). Per i cani è quindi possibile parlare di un contesto più consapevole, in cui buona parte della ricerca e dell’adozione dell’animale avviene attraverso il punto vendita specializzato, direttamente presso l’allevatore o attraverso il canile/rifugio. La rete Internet è utilizzata più come strumento informativo che come canale di acquisto.

Interessanti infine queste due ultime costanti nel comportamento: i lavoratori autonomi preferiscono l’acquisto presso l’allevatore mentre i giovanissimi (18-24enni) comprano i cani al negozio specializzato, ma adottano i gatti abbandonati.

Marzo 2011

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