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Produzione

Cibi sani da un sistema agricolo sostenibile

11 Giugno 2018

Si è tenuta a Genova l’annuale Assemblea dell’Associazione nazionale produttori di fertilizzanti.

Una tavola rotonda centrata sulle grandi sfide del settore agroalimentare ha chiuso la due-giorni dell’Assemblea 2018 di Assofertilizzanti, Associazione nazionale produttori di fertilizzanti che fa parte di Federchimica, tenutasi a Genova negli spazi di Villa Lo Zerbino, storica dimora cinquecentesca che domina la città da posizione panoramica.
Un comparto in salute, quello dei fertilizzanti, capace di generare in Italia nel 2017, un fatturato complessivo superiore a 1 miliardo di euro.

Garantire una produzione di cibi sani e sicuri, sfruttando le potenzialità delle più moderne tecnologie in agricoltura e, di pari passo, promuovere l’ottimizzazione di un utilizzo sostenibile dei fertilizzanti.

Questo il fil rouge su cui si sono dipanati gli interventi dei relatori che, introdotti dal giornalista di Radio 24 Alessio Maurizi, hanno animato il dibattito alla presenza dei rappresentanti delle 54 aziende aderenti all’Associazione.

Dopo i saluti di benvenuto, Giovanni Toffoli il nuovo Presidente di Assofertilizzanti (la sua nomina è stata ufficializzata ieri in apertura dell’Assemblea di Genova) fa il punto sui cambiamenti normativi e sui progressi che hanno caratterizzato il settore dei fertilizzanti in Italia nell’ultimo decennio: “Le nostre imprese si sono sempre impegnate nel miglioramento dei processi produttivi e nell’ innovazione e sviluppo di nuovi prodotti. Tali cambiamenti hanno portato le nostre industrie ad essere tra le prime a livello europeo e mondiale anticipando i nuovi requisiti tecnico/qualitativi previsti dal nuovo Regolamento dei fertilizzanti”.

Matteo Lasagna, Vice Presidente di Confagricoltura, ha poi tratteggiato lo scenario di riferimento: “Le imprese agricole nel breve e medio periodo dovranno confrontarsi sempre più con i temi legati alla produttività e sostenibilità, con l’obiettivo di garantire un regolare approvvigionamento di prodotti alimentari di qualità, mangimi e biomateriali e nello stesso tempo tutelare le risorse naturali. Occorre però promuovere un’agricoltura sostenibile che lo sia in termini ambientali e sociali ma imprescindibilmente anche economici. In tale contesto la fertilizzazione è una pratica agronomica fondamentale che contribuisce al miglioramento della fertilità del terreno agrario, al nutrimento delle piante coltivate e, quindi, al loro sviluppo. In particolare attraverso l’agricoltura di precisione che punta ad una fertilizzazione sempre più precisa ed efficace, l’agricoltore avrà sempre più a disposizione uno strumento a supporto di una gestione ottimizzata e sostenibile dei terreni, sulla base delle esigenze effettive delle colture.”

Come è stato sottolineato nel corso della discussione, in agricoltura ‘tanto ed eccellente’ è un binomio possibile solo grazie a un impiego intelligente di mezzi tecnici nel pieno rispetto delle tematiche ambientali. La sostenibilità, nella sua accezione più ampia (ambientale, sociale ed economica), è l’anello di congiunzione di tutta la filiera agroalimentare che, nelle sue dinamiche deve continuare a passare attraverso i flussi di una produzione agricola sempre più specializzata, di un sistema industriale sempre più responsabile e di una GDO sempre più fluida.

Marco Bonini, Direttore Generale Codè CRAI Ovest ha poi sottolineato: “L’attenzione ai contenuti dei prodotti commercializzati e la ricerca della soddisfazione delle richieste dei clienti, anche sotto l’aspetto della sostenibilità nel suo complesso, sono un impegno che le aziende della distribuzione non possono disattendere.

In rappresentanza del mondo accademico, ha poi preso parola Chiara Corbo, Ricercatrice e Coordinatrice presso l’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano: “L’innovazione digitale contribuisce in maniera determinante nell’utilizzo più efficiente degli input produttivi, inclusi i prodotti fertilizzanti. Le tecnologie dell’Agricoltura 4.0 – che in Italia, secondo le stime dell’Osservatorio Smart AgriFood, vale oggi 100 milioni di euro – consentono di agire in campo in maniera mirata, generando efficienza, riduzione dei costi e sostenibilità e garantendo, al tempo stesso, la qualità del prodotto finale.”

Riprendendo lo spunto dal suo pungente monologo “Da Pinocchio a Masterchef” che ha preceduto la tavola rotonda, lo scrittore e ispettore del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) Antonio Pascale ha fatto suonare un campanello d’allarme: per l’intero sistema dell’agroalimentare non sono da sottovalutare i possibili danni che derivano dalle fake news, le informazioni fallaci capaci di influenzare negativamente il consumatore finale, con conseguenti ripercussioni nei rapporti tra GDO, agricoltori e industrie.

Nell’era della comunicazione, in cui le notizie viaggiano ormai con tempistiche e modalità incontrollabili, la validità di una fonte d’informazione e la correttezza deontologica di chi tale fonte utilizza dovrebbero essere prerequisiti essenziali alla base di qualsiasi messaggio mediatico. La comunità scientifica si sta impegnando da tempo per combattere il fenomeno delle notizie ingannevoli o distorte, ma in agricoltura, come del resto in altri ambiti, resta fondamentale la collaborazione di tutti gli attori della filiera. In questo contesto gioca un ruolo fondamentale il nuovo Regolamento UE dei fertilizzanti, che invita le imprese a mettere a punto nuove e importanti tecnologie aumentandone così la competitività. È questa una sfida che l’Italia può vincere promuovendo le proprie eccellenze a livello internazionale.

In chiusura, la parola torna al nuovo Presidente di Assofertilizzanti Giovanni Toffoli: “Nel corso del mio mandato proseguirò il lavoro di apertura al dialogo con tutte le realtà che operano nel settore, per fugare ogni possibile dubbio sulla sicurezza dei nostri prodotti. Parte di questo lavoro è già stato fatto attraverso il Progetto Qualità, dove tutte le imprese associate ad Assofertilizzanti, hanno dimostrato di essersi impegnate in una gestione più virtuosa dei propri prodotti”.

Il Progetto Qualità, ha sottolineato il Presidente Toffoli, è un’iniziativa promossa da Assofertilizzanti per stimolare le aziende associate ad una maggiore efficienza, un incremento dei controlli qualità e una rigorosa attenzione alle tematiche connesse alla salute e alla sicurezza umana e ambientale.

A fronte del rispetto della normativa e di una serie di specifiche tecniche a cui sono chiamate ad attenersi per l’intero ciclo produttivo (dalla selezione delle materie prime al prodotto finito), le aziende si vedono riconoscere il Marchio di Qualità.

Nel 2017 lo hanno ottenuto in 34. Per i consumatori finali, il Marchio è una vera e propria garanzia: identifica un prodotto conforme alla legge e con una composizione nutrizionale rispondente a quanto riportato sull’etichetta.

12 giugno 2018

ROTTA DI NAVIGAZIONE:

GIOVANNI TOFFOLI, NUOVO PRESIDENTE DI ASSOFERTILIZZANTI

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