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Revisione dei trattori agricoli e forestali

20 Febbraio 2023

Nell’ambito dl convegno dal titolo “Prevenzione e sicurezza nell’uso delle macchine agricole”, organizzato dall’Accademia dei Georgofili a Firenze, Gianni Di Nardo, segretario generale di Federacma, Federazione Confcommercio che raggruppa le associazioni nazionali dei rivenditori macchine agricole e da giardinaggio, ha voluto fare alcune importanti dichiarazioni sulla tanto attesa norma sulla revisione dei trattori agricoli e forestali.

“Solo un fronte comune di associazioni e istituzioni – ha detto Gianni di Nardo -, pronte a fare ognuna la propria parte magari con la guida autorevole dell’Accademia dei Georgofili, potrà permettere all’Italia di ottenere finalmente in maniera concreta la tanto attesa norma sulla revisione dei trattori agricoli e forestali”.

“Nonostante la legge sia stata approvata nel lontano 2015 – ha sottolineato Di Nardo -, ad oggi di fatto risulta inattuata e i relativi decreti stentano a vedere la luce. Eppure, nel nostro Paese si registrano, ogni anno, in media 120 incidenti mortali causati dai mezzi agricoli”.

Siamo pronti a fare squadra e a mettere al servizio del comune obiettivo le nostre conoscenze e la nostra determinazione come già fatto in passato, trovandoci purtroppo spesso soli. Abbiamo organizzato, in collaborazione con Inail, corsi sulla sicurezza dei trattori e delle officine agricole, in cui abbiamo formato oltre 300 operatori in vista della revisione; sollevato la questione con una lettera aperta al Governo Conte II e promosso un question time in commissione Trasporti a Montecitorio lo scorso anno, che ha smosso una situazione ministeriale impantanatasi senza ben precisati motivi”. 

“In Italia le strutture di protezione in caso di capovolgimento, come il roll bar, sono divenute un obbligo di fabbrica solo dal 1998 mentre le cinture di sicurezza sono obbligatorie appena dal 2005 – ha proseguito Di Nardo – E su 700 mila trattori acquistati in precedenza, appena 80mila sono stati adeguati dal 2009 ad oggi. La stragrande maggioranza, dunque, non presenta livelli minimi di sicurezza. Una situazione su cui non si può rimanere inermi e che non prende ispirazione da Paesi come Germania, Francia, Gran Bretagna e Austria dove, con l’entrata in vigore della revisione dei mezzi agricoli, gli incidenti mortali sono crollati a poche unità”.

“Anche grazie ad occasioni come quella del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha concluso il segretario generale di Federacma – la filiera della meccanizzazione agricola può svolgere un ruolo determinante per diminuire i morti in agricoltura nonché l’inquinamento e i consumi. L’auspicio è che da una giornata di studio e approfondimento come quella odierna possa nascere una forte collaborazione tra associazioni e istituzioni che sostengano in maniera corale l’attuazione concreta e funzionale di una norma di civiltà e progresso. Siamo certi che i cavilli tecnici che si vogliono forzatamente inserire si possano facilmente superare con una decisione politica che qualcuno dovrebbe finalmente assumersi”.

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